martedì 22 gennaio 2008

LA DESTRA AREZZO IN PIAZZA PERCHE' L'ACQUA TORNI A ESSERE DI TUTTI

"Sabato 26 Gennaio,la mattina al mercato in Piazza Giotto e il pomeriggio in Piazza San Jacopo, La Destra Arezzo scenderà in piazza per dire NO alla privatizzazione degli acquedotti.Una mobilitazione nazionale che interesserà anche la nostra provincia-così una nota di Cristiano Romani,Portavoce provinciale La Destra di Arezzo-. L'iniziativa servirà a raccogliere le firme utili per presentare in Consiglio Regionale la proposta di legge denominata Progetto H2O,una proposta che tende a mantenere pubblica la gestione degli acquedotti contro le speculazioni dei privati e di multinazionali che bramano per aggiudicarsi il vasto business delle acque. La proposta di legge-continua Romani-,oltre al mantenimento della gestione pubblica senza scopo di lucro sulle bollette,prevede che si garantisca una quota gratuita di acqua a tutte le famiglie,per poi andare verso una tariffazione crescente rispetto a quote di consumo;tale provvedimento servirà a sensibilizzare i consumatori al risparmio idrico. L'acqua è un bene primario di tutti su cui nessuno può lucrare o speculare come se fosse un "prodotto da banco".Qui non si parla di utili e fatturati,qui è in gioco la sussistenza delle nostre famiglie che non possono pagare un diritto fondamentale dell'uomo.Dobbiamo-prosegue Romani-tutelare la gestione pubblica di questo servizio. Vederemo-conclude Romani-quali formazioni politiche avranno il coraggio di schierarsi a favore degli speculatori e contro un diritto naturale di ogni cittadino."

3 commenti:

Jacopo Neri ha detto...

Sicuramente sosterrò con voi la campagna per uno dei tanti diritti del privato cittadino.
Concordo pienamente con Romani e con la protesta sollevata in generale riguardo la privatizzazione di acquedotti.
Semplicemente assurdo che venga data la possibilità a enti private locali od internazionali di speculare su di un bene che dovrebbe essere privo di qualunque tipo di corruzione... ( perchè questo poi diventerà signori miei ).
Concludo nel dire che la privatizzazione di acquedotti implicherebbe un netto margine di guadagno per l'ente compratrice, secondo il quale quest'ultima introdurrebbe autonomamente e legalmente nuove procedure nella distribuzione dell'acqua stessa; fornendo quindi cifre relative al costo di quest'ultima non sottoponibili a limitazioni o restrizioni precedentemente fissate.
In poche parole l'ente compratrice come qualunque attività commerciale privata avrebbe libero sfogo di far pagare la distribuzione dell'acqua a cifre che potrebbero non rispecchiare una soglia democratica del costo medio di quest'ultima.
Neri Jacopo - regolarmente iscritto a La-Destra. "Se son rose fioriranno, se son fiamme bruceranno"

Cristiano Romani ha detto...

GRAZIE PER IL TUO SOSTEGNO,TI ASPETTIAMO SABATO IN PIAZZA CON LA DESTRA
UN ABBRACCIO
CRISTIANO ROMANI
PORTAVOCE PROVINCIALE LA DESTRA

Jacopo Neri ha detto...

Ore 24:32 non è pervenuto ancora nessun post ( annuncio ) riguardante il risultato complessivo del voto di fiducia al senato, ne qui ne sul sito ufficiale di F.Storace per questo motivo immetto un'inserzione qui con relativo commento.
Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha chiesto la fiducia del Senato promettendo riforme istituzionali ed economiche oltre a un ritocco della squadra di governo ma in aula è scoppiata la bagarre quando uno dei senatori dell'Udeur, al contrario del suo partito, ha annunciato che voterà sì.

Prodi ha detto di voler "il voto esplicito" di ciascun parlamentare per rispetto della Costituzione e ha detto che l'Italia "non si può permettere il lusso" di un vuoto di potere per far fronte all'emergenza economica e all'urgente bisogno di riforme istituzionali. ( aAhaha infatti G.Andreotti come da manuale non si è presentato, democristiano fino in fondo...)
Il Governo Prodi oggi perde il voto di fiducia al Senato con 156 voti favorevoli e 161 contrari. Spetta ora al Presidente della Repubblica Napolitano affidare l’incarico per la formazione di un nuovo governo, o di un nuovo leader per condurre l’Italia a nuove elezioni anticipate; oppure di proclamare un governo istituzionale fino alle prossime elezioni.
Tale governo dovrà essere costituito a pari presenze dalle diverse posizioni e perdurerà per 6 mesi.
Fino alla data delle lezioni appunto.
PS: Abbi pietà di noi signore, è durata anche troppo questa disdicevole situazione.
PRODI A CASA!!!!!!!!!