mercoledì 29 dicembre 2010

LOTTA ALLA PROSITUZIONE:DA FANFANI SOLO BALLE


Fanfani si accorge dopo 5 anni che all'Olmo,S. Zeno,il Torrino,ci sono le prostitute. E guarda caso se ne accorge a pochi mesi dalle elezioni. A Natale,gli aretini sono piu' buoni,ma non sono piu' fessi. La crociata del Sindaco e' demagogica e strumentale. Demagogica perche' i residenti di quelle zone abbandonate dall'Amministrazione Fanfani,hanno a piu' riprese denunciato la situazione insostenibile dovuta a questo "mercato",strumentale perche' grazie all'operato del Questore e del Capo della Squadra Mobile di Arezzo,già si stanno attuando politiche sempre piu' efficaci contro la prostituzione. Per questo,Fanfani racconta balle. Le ha raccontate in 5 anni di sua amministrazione,ora,nel periodo di campagna elettorale,queste,aumenteranno a dismisura.
LA DESTRA AREZZO
COORDINAMENTO PROVINCIALE

martedì 28 dicembre 2010

CAPOLONA:E ADESSO CHI PAGA?


E adesso chi paga? Questo, giustamente, si chiede il “libero cittadino” autore dello striscione (in foto)
trovato appeso sui resti dello stand della festa paesana, collassato venerdì 17 dicembre sotto il peso della neve.
E adesso chi paga? Pretenderanno di sapere i consiglieri d’opposizione a Capolona Cerofolini, Bianchi e Romani, che presenteranno un’interrogazione urgente in Consiglio, con l’obiettivo di individuare i responsabili di questo autentico scempio di patrimonio e denaro pubblico e pretendere che paghino, fino all’ultimo euro.
“Quello stand non doveva essere lì – esordiscono i tre esponenti dell’opposizione – viene di solito montato a giugno per la festa paesana, riutilizzato saltuariamente durante l’estate, ma da settembre non serve più a nulla. Perché nessuno l’ha smontato? Perché il Sindaco o l’assessore competente, passando dalla centralissima Piazza Martiri della Libertà tutti i giorni e vedendo il gigantesco stand ancora inutilmente in piedi, non si sono preoccupati di sollecitarne la rimozione?
È stata la neve, ma poteva esser la pioggia oppure un atto vandalico, ma il risultato sarebbe stato il medesimo: un bene che appartiene a tutta la comunità irrimediabilmente rovinato, da buttare. E tutto ciò solamente per la non più tollerabile negligenza di chi ci amministra, che in 5-6 mesi si è letteralmente dimenticata di smontarlo, lasciandolo lì, come si fa con uno scatolone dietro ad una porta.
Siamo di fronte all’ennesimo episodio di mala-amministrazione della Giunta-Brogi, maestra di disorganizzazione e d’inerzia amministrativa: con l’aggravante questa volta d’aver procurato un danno economico a tutta la comunità di Capolona.
Tra l’altro, si è atteso otto giorni prima rimuovere la “carcassa” dello stand, senza nemmeno provvedere a transennarla decentemente: sistemata all’interno di un parco pubblico, un bimbo avrebbe potuto tranquillamente accedervi e rimanere schiacciato da un eventuale, ulteriore crollo.
Da troppo tempo denunciamo l’assenza di coordinamento politico-amministrativo dell’attività dei dipendenti comunali, che anche questa volta, ne siamo certi, saranno i veri capri espiatori, vittime del solito scarica-barile da parte della Giunta.
Qualcuno dovrà pagare – assicurano i 3 consiglieri - saremo garanti della verità, chiedendo ed ottenendo che il responsabile politico della vicenda paghi, con le proprie dimissioni e comunque pagando fino all’ultimo euro il danno causato. Dovessimo poi trovarci davanti al solito “muro di gomma”, non esiteremo a rivolgerci alla magistratura. In nome della comunità capolonese.

martedì 21 dicembre 2010

SUBBIANO:NO A NUOVI CENTRI COMMERCIALI


La Destra Arezzo e' contraria a qualsiasi altro nuovo centro commerciale a Subbiano. Non si puo' essere contrari a nuovi insediamenti commerciali a Arezzo,per esempio nell'area Lebole,e essere favorevoli o silenti a Subbiano. Noi siamo contrari a Arezzo e lo siamo anche a Subbiano. Un nuovo centro commerciale,sulla falsariga di quelli gia' esistenti,metterebbe in ginocchio gli esercizi commerciali di Capolona,Subbiano e di tutto il basso Casentino e questo,in un momento di crisi economica,sarebbe devastante. Noi siamo dalla parte di chi,da anni e con fatica,tiene in piedi le attivita' commerciali nei centri e nelle frazioni sperdute di Capolona e Subbiano,svolgendo oltrechè un'attivita' commerciale,anche una funzione sociale e di controllo del territorio. Siamo anche favorevoli pero',a nuovi insediamenti commerciali a Capolona e Subbiano,di attivita' commerciali e di tipologie di prodotti che non siano presenti sul nostro territorio;avendo così il duplice risultato di portare gente nelle nostre zone e,soprattutto,di non confliggere,con le attivita' commerciali già esistenti.
LA DESTRA DI STORACE
COORDINAMENTO PROVINCIALE AREZZO
UFFICIO STAMPA

martedì 14 dicembre 2010

AREZZO,COMUNALI 2011:SI A ACCORDI CON L'UDC,NO A FLI.


Quello che è successo oggi alla Camera,ha fatto capire a tutti, che per governare,e bene,c'è bisogno di maggioranze chiare e forti. Per questo anche alle Comunali di Arezzo,c'è bisogno che,intorno al Sindaco Sestini,si formi una maggioranza e una squadra capace di sorreggerla e di supportarla nelle scelte che farà. Per questo,La Destra Arezzo vede con favore un eventuale accordo con l'UDC,a cui ci legano valori e amicizia oltrechè esperienze di governo locali molto produttive,ma,con altrettanta chiarezza dice un No forte a qualsiasi accordo con gli uomini di Fini. Non c'è necessità di guerriglie giornaliere,di estenuanti mediazioni,di personalismi irresponsabili,di stravolgimenti programmatici,di Consiglieri comunali che cambiano casacca per,magari,mettere in difficoltà il Sindaco e alzare il prezzo politico e di interesse personale. Viceversa c'è bisogno di una maggioranza solida,coesa che sia riunita su un programma chiaro sul quale gli aretini hanno riposto la fiducia. Come dice anche in queste ore il Presidente Berlusconi,con i Finiani abbiamo chiuso. Giusto,tanto e' vero che qui a Arezzo,noi non vogliamo avere niente a che fare con loro. Ultima annotazione:FLI Arezzo ha smentito che sia stata mai fatta un'offerta a Romani per passare con loro. Purtroppo stanno dicendo cose non vere:tanto e' vero che alla telefonata fatta dal dirigente di FLI di Grosseto su mandato del Coordinatore Regionale Pollina,hanno assistito almeno altre 3 persone.
LA DESTRA DI STORACE
COORDINAMENTO PROVINCIALE DI AREZZO

domenica 12 dicembre 2010

A PROPOSITO DELL'AREA LEBOLE


IL CASO LEBOLE

Un curioso aspetto della nostra comunità è l’insolito atteggiamento nei confronti dei propri destini urbanistici. Mi sento di sostenere questa posizione alla luce dei molti scempi urbanistici ed architettonici perpetuati nel corso degli anni, azioni che stranamente sono state subite senza proferire parola, in maniera del tutto supina da parte dei cittadini, di molti politici che li rappresentano ed anche di molti cosiddetti professionisti “tecnici”. Tutto questo nonostante che oggi tutti si intendano di tutto, e nonostante che tutto venga dibattuto anche in maniera becera e, riferendomi ai toni, anche con una notevole vis polemica che talvolta arriva a sconfinare nella violenza verbale.
Questa vuole essere l’introduzione al caso Lebole, un grande tema che è divenuto “ciclico”, nel senso che si ripresenta puntuale quanto irrisolto ad ogni nuova Amministrazione. Non ne parlo per il convincimento che un altro parere possa in qualche modo dare un contributo concreto in merito, visto che tanto in questa città poi si fa quello che, come dice Bianconi, i poteri forti decidono, bensì spinto dal mio ruolo politico ed anche sollecitato dal mio Presidente Provinciale.
Il problema ho iniziato ad affrontarlo quando ero membro della Commissione Edilizia. Al tempo si credette che per risolvere le problematiche di un comparto così importante bastasse presentare una semplice DIA (la Dichiarazione di Inizio Attività con la quale si legittimano per lo più interventi di modesta entità). Cosa questa che rasenta l’incoscienza! Fortunatamente allora prevalse il buon senso e la DIA non fu accettata, per rinviare il problema ad un livello di discussione di ordine superiore, senz’altro più consono all’importanza del tema in questione.
Adesso, dopo tanti anni di parole, di contrasti, di manovre più o meno limpide, è inevitabile che la matassa del problema si sia intricata, ed insieme le cognizioni della Città si siano fatte meno lucide. Credo quindi che si debba riportare la questione ad un “punto zero”, per ridare chiarezza al tema e toglierlo dal pericolo dell’interesse di casta, qualsiasi essa sia, cercando di mirare all’interesse comune, o per meglio dire per cercare di dare una risposta efficace ed efficiente ai bisogni dell’intera comunità. Parto dal presupposto che l’area Lebole venga affrontata male sin dalla dimensione linguistica, perché in realtà è più proprio parlare di stabilimento Lebole, quell’opificio che ha contribuito alle fortune ed alla crescita della nostra città; per questo dovremmo affrontare il tema anche sotto il profilo del recupero di una architettura industriale, che possa anche in futuro essere testimonianza e memoria di quei fratelli Lebole, che non basta ricordare solo intitolandogli una strada cittadina. Anche nella logica di una cultura che si rinnova senza negare le proprie radici, che guarda anche con interesse ad una trasformazione urbana sostenibile che non cada nella facilità di rapidi consumi, che in edilizia significano tanto perdita di identità, quanto produzione di macerie e scarti non sempre così facilmente smaltibili.
Se quanto auspico non fosse possibile, se l’intera comunità non condividesse questa cultura, che peraltro avevo indicato anche nel caso della ex scuola Margaritone, allora si dovrà comunque affrontare una progettazione seria ed organica del comparto, in relazione ai piani di sviluppo del territorio comunale e sovracomunale, confrontandoci quindi con la pianificazione generale, nell’ottica di non monopolizzare e prosciugare tutte le risorse edificatorie di cui la città realmente abbisogna, ma tanto meno per non rischiare di realizzare un mostro di cui la città non sente il bisogno. Questo è l’obiettivo più importante che una attenta analisi urbanistica deve porsi, altrimenti sarebbe come creare grandi cantieri navali senza avere un porto e neppure una darsena.

Arch. Roberto Severi
Vice.pres. la DESTRA

venerdì 10 dicembre 2010

ROMANI:FLI HA TENTATO DI COMPRARMI


"Se vieni con noi,ti diamo un posto nel Direttivo provinciale di Futuro e Liberta'". Questa e' l'offerta fatta da un Dirigente di FLI di Grosseto a nome del Coordinatore Regionale del partito di Fini, Angelo Pollina a Cristiano Romani,Presidente provinciale de La Destra di Storace. "A questa ridicola offerta,ho risposto con una grossa risata e con un netto rifiuto,ovviamente. Inoltre,ho anche risposto che io personalmente, ma tutto il mio partito,non abbiamo niente in comune con i cosiddetti Futuristi. Non vogliamo il Corano nelle scuole,non trattiamo con la sinistra,non vogliamo fare ribaltoni,non tradiamo,non vogliamo il voto agli immigrati,e per noi,Nazione,sociale e gli italiani,vengono prima di tutti gli altri. Inoltre e' paradossale che Fini accusi Berlusconi di compra-vendita di deputati,quando i Futuristi,sul territorio,fanno uguale o forse peggio. Di questo episodio e' stato informato il Coordinatore Regionale de La Destra Adriano Tilgher e il Segretario nazionale Francesco Storace.Se mai ce ne fosse stato bisogno-conclude Romani-questa ridicola offerta denota ancora di piu',la difficolta' in cui si trova il partito di Fini. e penso che dopo il 14 dicembre,le loro difficolta' aumenteranno..."
CRISTIANO ROMANI
PRESIDENTE PROVINCIALE LA DESTRA AREZZO

mercoledì 8 dicembre 2010

MENSILE AERRE:GIORNALE PERSONALE DI FANFANI


Il mensile Aerre,che arriva tutti i mesi nelle nostre case,altro non è che un giornale ad uso esclusivo del Sindaco Fanfani. Peccato pero' che sia pagato con i soldi di tutti noi. Anche questo mese,non si contano le foto,gli interventi,e gli articoli che magnificano l'opera del Sindaco Fanfani ad opera,ovviamente,di giornalisti compiacenti e pagati con i soldi del Comune. C'è un problema di sicurezza a Arezzo? Guarda caso,almeno 5 pagine sono dedicate al problema sicurezza e a cosa sta facendo (??) la Giunta Fanfani. C'è un problema sul sociale? Ecco gli interventi che il Sindaco ha messo in atto. Non c'è piu' l'Assessore al Sociale? Ecco fatto l'articolo per magnificare chi la sostituisce. Nessun accenno al "caso Marconi",alle divisioni nella maggioranza,ai problermi della citta'. Niente di niente. Inoltre spicca agli occhi,come il Direttore della testata (lautamente remunerato..)sia anche colui che fa l'addetto stampa in diversi comuni della provincia di Arezzo,guarda caso,governati dal centro-sinistra. Forse sara' un caso..
Siamo pero' sicuri che,nonostante tutti i tentativi disperati del Sindaco,tra pochi mesi,non ci sara' mensile Aerre,direttori e giornalisti compiacenti che tengano. A Arezzo ci sara' un amministrazione nuova. La Destra si impegna fin da ora a cancellare questo mensile. Gli aretini hanno occhi e pensieri per giudicare l'operato di un'amministrazione. Non hanno bisogno di alcun giornale.
LA DESTRA AREZZO
COORDINAMENTO PROVINCIALE