sabato 28 novembre 2009

LO UCCIDERANNO...


Morirà. Di questo passo, Berlusconi morirà. La guerra che le procure della Repubblica di tutta Italia, gli stanno scatenando contro; il milionario divorzio chiesto dalla ex moglie; il risarcimento milionario all'"integerrimo e onesto" imprenditore De Benedetti, finiranno per fiaccare un uomo dalla tempra forte e combattiva, ma che ha sempre 73 anni,come Berlusconi. Nemici all'interno della coalizione di governo, non mancano,anzi..La guerra scatenata contro di lui è totale. Chi gli è vicino,lo descrive provato e stanco,quasi apatico, anche se la voglia di combattere è la stessa. Siamo di fronte a uno dei passi più drammatici della storia della nostra Repubblica. Bene ha fatto il Presidente della Repubblica a richiamare ai propri doveri i magistrati,sempre più divi della tv e sempre meno in prima linea per combattere il crimine. Bene ha fatto, a mio avviso, il Premier a serrare le fila della sua coalizione; le decisioni si prendono a maggioranza, chi ci sta bene, chi non ci stà è fuori. Berlusconi ha pestato tanti piedi,ha rotto tanti equilibri, ha tanti nemici che vogliono che si tolga di mezzo, per riprendere quello che pensano loro,magari riportando la storia dell'Italia, indietro di qualche anno. Vedo tanti movimenti al centro..(Rutelli, Fini, Casini..),i poteri forti,tutti impegnati a disarcionare il Cavaliere. Ci riusciranno? Non so.. L'uomo Berlusconi ci ha abituato a sorprese inimmaginabili. Forse ce la farà anche stavolta..
CRISTIANO ROMANI
PRESIDENTE PROVINCIALE LA DESTRA AREZZO
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cristiano.romani1@virgilio.it

NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.


L'acqua deve rimanere un bene pubblico e accessibile a tutti. Diciamo quindi con forza NO alla privatizzazione di questo bene essenziale e primario per tutti. Da questo governo non ci saremmo aspettati che portasse a compimento un progetto che era stato portato avanti dalla sinistra. Le grandi multinazionali,metteranno le mani su un bene di inestimabile valore, indispensabile per la vita umana. Noi aretini, proviamo quotidianamente sulla nostra pelle e sulle nostre tasche, la disastrosa esperienza di Nuove Acque. Per questo,nelle prossime settimane,La Destra sarà nelle piazze per raccogliere le firme contro questo provvedimento che, se da un lato, riempirà le tasche delle multinazionali, svuoterà quelle della povera gente. L'acqua è e deve rimanere un bene pubblico.
CRISTIANO ROMANI
PRESIDENTE PROVINCIALE LA DESTRA AREZZO
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domenica 22 novembre 2009

STRONZO E' CHI RINNEGA LE PROPRIE IDEE..


Diciamolo chiaramente: da uomini e donne di destra, abbiamo sempre combattuto chi, per proprio tornaconto personale e politico, cambia idea frequentemente. Il Presidente della Camera, oramai, ci ha abituato a una giornaliera e continua piroetta a 360 gradi di quelle che, fino a poco tempo fa,erano le sue idee. Definire "Stronzi" chi combatte l'immigrazione clandestina,mettendo addirittura in discussione la legge che porta anche il suo nome, fa rimanere sbigottiti. Ma oramai, dall'On. Fini, ci aspettiamo di tutto. Ben inteso. Se lui cambia idea spesso, lo può fare. Ma la domanda che ci poniamo è questa: ma ai suoi elettori, quegli elettori di destra che hanno sempre votato per lui, credendo che fosse un politico coerente,un politico che credeva in certi valori, mettendo gli italiani sempre al primo posto, cosa gli racconterà ora? Come si giustificherà? E' per questo che in Italia c'è bisogno di una destra vera che creda in un partito moderno con valori antichi. Per questo,ancora oggi,mi sento ancora più di destra. E se per l'On. Fini contesta le mie idee definendomi stronzo, be, posso dirgli che sono orgoglioso di essere stronzo e di avere le mie idee e valori. Valori autenticamente di destra.
CRISTIANO ROMANI
PRESIDENTE PROVINCIALE LA DESTRA AREZZO
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sabato 21 novembre 2009

LA DESTRA: IL PRESIDENTE CAROTI SI DIMETTA


Il Presidente Caroti si deve dimettere. Lo chiediamo con forza. Quello che è successo è di una gravità assoluta. Il dott. Caroti era colui che, nella legislatura Lucherini, veniva in Consiglio Comunale con i guanti bianchi, per simboleggiare le "mani Pulite" contro il malaffare. Quei guanti bianchi,ora, sono sporchi di sangue. Sangue di un'omicida che, è stato ricevuto con tutti gli onori, nella Sala del Consiglio Comunale. Per questo si deve dimettere. Per restituire dignità e decoro ad una istituzione profanata. E dovrebbero dimettersi anche i Consiglieri di Rifondazione, Paolucci e Tulli, che quella manifestazione l'hanno voluta e promossa. Da loro, in questi giorni, nemmeno una parola sulla vicenda. Forse l'imabarazzo è evidente. O forse, consapevolmente, hanno voluto fare un brutto tiro, al massimo rappresentante, in Consiglio Comunale, del loro partito.
CRISTIANO ROMANI
PRESIDENTE PROVINCIALE LA DESTRA AREZZO
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mercoledì 18 novembre 2009

AREZZO:INDEGNI GLI ONORI AL SIG. D'ALESSANDRO


Suscitano sconcerto gli onori resi dal Presidente del Consiglio Comunale dott. Caroti al sig. D'Alessandro. Molti aretini sono indignati. Ricordiamo a tutti che il sig. D'Alessandro fu condannato, con sentenza definitiva, per l'omicidio del sig. Donatello Gorgai. Dopo essere stato rinchiuso, il sig. D'Alessandro è evaso dal carcere di Arezzo ed è stato latitante per decenni. Oggi, questo signore, che è potuto tornare in Italia soltanto perchè per la legge,non è più perseguibile,viene ricevuto, con tutti gli onori nella Sala del Consiglio Comunale di Arezzo. Gli aretini sanno bene che tale onoreficenza è stata resa per le note posizioni di Sinistra del sig. D'Alessandro,soprattutto in merito alla vicenda della targa del Legionario Ceccherelli, ma,addirittura omaggiarlo come fosse un eroe da parte della massima istituzione aretina, sinceramente ci pare troppo. La Destra,insieme a tanti aretini, grida la sua indignazione. Non vorremmo che un domani, visto che il terrorista Battisti verrà estradato in Italia per scontare la pena, il dott. Caroti,gli intitoli la Sala del Consiglio Comunale.
CRISTIANO ROMANI
PRESIDENTE PROVINCIALE LA DESTRA AREZZO
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venerdì 13 novembre 2009

CORTONA:LA CENTRALE A BIOMASSE NON LA VOGLIAMO!


Uno dei limiti più grandi dell’amministrazione comunale di Cortona, da sempre nelle mani della Sinistra, è stato quello di non riuscire a favorire lo sviluppo economico, creando ricchezza, occupazione e posti di lavoro. Alla cementificazione indiscriminata del nostro territorio, regalato agli speculatori che hanno potuto edificare ovunque capannoni da affittare, distruggendo la nostra meravigliosa vallata, ha corrisposto la fuga dei nostri imprenditori che hanno deciso di intraprendere e sviluppare le loro attività nei comuni vicini.
Paradossalmente la sola ipotesi che ben sei società fossero disposte ad investire nel nostro Comune per produrre energia ed occupazione in un periodo di grave crisi economica avrebbe dovuto rappresentare un fiore all’occhiello per il potere politico alle prese con un imbarazzante fardello.
Perché tanto riserbo, allora, nel portare a termine questa operazione?
Perché la cittadinanza e le forze politiche non sono state avvisate visto che le istanze delle sei società decise ad operare nello stesso capannone (…) sono state esaminate nella Conferenza dei Servizi della provincia il 13 gennaio 2009?
Per fare chiarezza occorre informare la cittadinanza che le centrali a biomassa sono alimentate da materiali di origine organica vegetale o animale che non hanno subito il processo di fossilizzazione come il petrolio ed il carbone.
Per esempio, dalla fermentazione di vegetali ricchi di zuccheri come le barbabietole, la canna da zucchero e il mais è possibile ricavare combustibile per motori a scoppio, dal girasole e dalla soia è possibile ottenere il cosiddetto biodiesel.
La coltivazione intensiva dei prodotti da trasformare in carburante deve avvenire in aree molto estese e si sta traducendo in autentici disastri ambientali: nei paesi in via di sviluppo vengono distrutte le foreste, arrecando danni incalcolabili all’ambiente per coltivare in maniera intensiva vegetali a crescita veloce destinati creare energia.
La combustione del materiale produce quantità importanti di ossidi di azoto e diossina mettendo a repentaglio la salute pubblica.
E’ forse questo il motivo ignobile per cui si è operato nella massima segretezza, temendo la sollevazione dell’opinione pubblica che puntualmente c’è stata?
Cortona non ha bisogno di una Centrale a Biomasse.
Cortona deve essere amata e rispettata, valorizzata per il suo immenso patrimonio culturale e non può tollerare ai piedi del cono collinare, vicino ad un frantoio e a case di civile abitazione, nella sua campagna che ospita agriturismi ed aziende agricole, ciminiere che producono cloruri e diossina.
Suscita grande perplessità la notizia che il combustibile da utilizzare per i primi due anni sia olio di palma da importare dall’Africa e non sia prodotto in alcun modo dal nostro territorio.
Con la viabilità disastrosa che siamo costretti ad affrontare per l’insipienza e l’incapacità di questi amministratori è raccapricciante immaginare sulla strada dell’Ossaia il transito incessante di grandi autocisterne che trasportano olio prodotto in un altro continente!
A Castiglion Fiorentino una forte mobilitazione popolare ha impedito che l’ex zuccherificio venisse convertito in centrale a Biomasse ed è singolare che un tentativo analogo sia stato portato a termine proprio a Cortona, nel secondo Comune della provincia di Arezzo, in un territorio a vocazione turistica destinato a subire danni incalcolabili.
Il Piano Regolatore Generale del 1990 prevede che, nella sottozona D.2.5 dove sorge lo stabilimento, le attività produttive esistenti non debbano essere in contrasto con l’ “importante assetto ambientale circostante”. Il nuovo Regolamento urbanistico, di prossima attuazione, curiosamente declassa l’area in zona agricola E3: è davvero compatibile una centrale destinata a produrre energia con quel contesto così delicato?
Il problema non può essere rappresentato soltanto, con inquietante approssimazione, da un forte odore simile a quello delle patatine fritte e la natura delle emissioni, secondo il sindaco pari a “5 - 6 motori diesel da camion”, non ci tranquillizzano affatto.

La produzione di energia alternativa avrebbe meritato un ampio dibattito per sensibilizzare ed informare l’opinione pubblica e le scelte che siamo costretti a subire non possono essere dettate soltanto da fini speculativi e da incentivi di natura economica concessi a sei società fantasma.
Siamo proprio sicuri, senza dover importare olio di palma dall’Africa, che nel nostro territorio non sia possibile reperire altra “biomassa”?
Ci risulta, ad esempio, che i liquami di animali possano essere trasformati in Biogas e gli insediamento zootecnici presenti nel nostro Comune avrebbero potuto, con una politica intelligente e lungimirante, produrre ricchezza per tutta la nostra comunità e non danni ambientali come talvolta è accaduto in passato.
L’insensibilità di questi amministratori che governano, è utile ricordarlo, con il consenso di una larghissima parte di opinione pubblica e con il favore di un’imprenditoria miope ed arruffona è destinata a produrre soltanto disastri.
Sono voluto andare a vedere cosa resta dell’impianto termale di Manzano, costato miliardi di vecchie lire che, secondo qualche mente malata avrebbe dovuto fare concorrenza a Chianciano e Montecatini con un’acqua dalle virtù terapeutiche molto presunte.
In fondo, a quella cupola un po’ surreale, destinata ad ospitare una volta all’anno (…) la Sagra del Piccione, eravamo tutti affezionati: ne rimane un cumulo immenso ed impressionante di macerie.
Non è consegnando il nostro territorio alla speculazione che si fanno gli interessi dei cittadini, soprattutto di quelli più deboli e meno garantiti.
La Destra aderisce al Comitato dei cittadini contro la Centrale a Biomasse e censura duramente il comportamento della maggioranza di Sinistra.
Siamo sicuri che i Cortonesi non lasceranno strumentalizzare la loro legittima protesta, in un incredibile gioco delle parti, da chi è contiguo, complementare e funzionale ad un’Amministrazione che non meritiamo affatto.
Mauro Turenci
La Destra – Cortona
E-Mail: m.turenci@alice.it

TRENINO DEL CASENTINO: AUMENTI INGIUSTIFICATI!


Il trenino del Casentino da un servizio pubblico pessimo. Ma in questi giorni, oltre al danno, si è aggiunta la beffa. Aumenti di oltre il 20% del biglietto. Tanti pendolari del Casentino e di Capolona, si sono rivolti a me, gridando allo scandalo e chiedendo un intervento. Molta gente ha protestato alla LFI, senza ottenere nessuna risposta. Non è più possibile continuare così. I disservizi della tratta Arezzo-Stia sono quotidiani; il servizio del treno per il Casentino serve a pochissime persone, vuoi per la frequenza dei trasporti, vuoi perchè la linea non serve alle aziende che non si servono del trasporto ferroviario per portare le loro merci (nonostante snodi faraonici pagati con i soldi di tutti noi, e mai utilizzati..). Presenterò, nel prossimo Consiglio Comunale, una interrogazione urgente al Sindaco di Capolona, per sapere cosa intende fare e agire nei confronti della LFI, contro questi aumenti ingiustificati. Il conto di una politica dei trasporti fallimentare della Provincia di Arezzo, della LFI e della Regione Toscana, non la possono e non la devono pagare i cittadini aretini.

CRISTIANO ROMANI

CONSIGLIERE COMUNALE DI CAPOLONA


LA MUNNEZZA..IN CAMPANIA




Sono stati tolti i rifiuti dalle strade di Napoli..ma sarà difficile togliere la Munnezza dalla Campania. Quella Munnezza che opprime tutti i campani, quella gente onesta che vorrebbe ribellarsi al malcostume e alla criminalità ma non ci riesce. Qui non è questione se Cosentino sia colluso con la camorra o se Bassolino ha fatto i suoi loschi interessi sulla pelle dei campani. E' sentore comune che, tanto, che vinca uno o l'altro alle prossime elezioni, non cambierà nulla. La Munnezza rimarrà sempre. E allora mi va di fare una provocazione. Estrema. Forse, per risolvere i problemi della Campania, bisognerebbe che la politica si facesse da parte. Magari i problemi si risolverebbero, sciogliendo la Regione Campania e affidare l'incarico del governo di quella Regione a un Prefetto che ristabilisca l'ordine e la legalità. In fondo, se la Camorra e la Mafia sono stati sconfitti in Italia, lo si deve a una lungimirante decisione di Mussolini: nominare il Prefetto Cesare Mori per debellare la criminalità organizzata. Ci riusci. Perchè non riprovarci anche ora?


CRISTIANO ROMANI


PRESIDENTE PROVINCIALE LA DESTRA AREZZO




cristiano.romani1@virgilio.it

sabato 7 novembre 2009

CI COPRIRANNO DI RIFIUTI


Il No della Sinistra Radicale e i tentennamenti della Giunta Fanfani in tema di rifiuti, costeranno ad Arezzo molto caro. Rischiamo di ripetere anche qua, un altro caso Napoli. La Destra si è, da molto tempo, espressa per il raddoppio del termovalorizzatore. Il collasso che tra qualche tempo subiranno le discariche oramai sature, costringerebbe ad una assunzione di responsabilità da parte di chi, purtroppo, in questo momento, stà governando Arezzo. Invece si naviga a vista. E chi ne subirà le conseguenze, saranno i cittadini di Arezzo. Anche la favola che la raccolta differenziata risolverebbe tutti i problemi dei rifiuti, sta svanendo, come dimostrano tutte le recenti indagini fatte in materia. Manca poco al 2011. Anche da questa vicenda, si nota come sarebbe catastrofico per Arezzo, se Fanfani governasse ancora. Per questo è indispensabile che tutte le forze del centro-destra si riuniscano per creare un grande progetto politico e alternativo a questa Giunta. La Destra è pronta ad assumersi questa responsabilità.

CRISTIANO ROMANI

PRESIDENTE PROVINCIALE LA DESTRA AREZZO


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