sabato 15 novembre 2008

IL FUTURO DELLA SCUOLA A CORTONA

Pochi argomenti meritano di essere affrontati con maggiore serietà della scuola, che rappresenta la speranza ed il futuro di una Nazione. Basta accendere la televisione per rendersi conto, invece, come una sinistra allo sbando, dopo la batosta elettorale dello scorso aprile, cerchi di cavalcare l’onda della protesta giovanile contro la riforma Gelmini per cercare un improbabile recupero di consenso e di credibilità.
Lo diciamo subito, a scanso di equivoci: a noi questa riforma non piace. Ci fa venire l’orticaria pensare che abbiamo destinato importanti risorse agli interventi militari in Afghanistan e in Iraq e che abbiamo elargito 5 miliardi di euro a Gheddafi quale risarcimento per fantomatici danni coloniali (bonifiche, strade ed importanti strutture pubbliche a favore della popolazione libica) per essere poi costretti a “razionalizzare” la spesa sociale in casa nostra. Non ci piace la parola “razionalizzazione” perché troppo spesso sinonimo di tagli e di licenziamenti. È vero che le risorse destinate a un interesse primario come quello dell’istruzione delle nuove generazioni dovrebbero essere gestite con scrupolo cercando di evitare gli sperperi e di rimediare alle scempiaggini amministrative. Ma è altresì vero che un paese che si rispetti dovrebbe aumentare i fondi destinati alla scuola, all’università, alla ricerca. Da noi questi fondi ancora una volta si tagliano con la più banale delle scuse: non ci sono i soldi. E allora perché non si taglia il numero dei parlamentari, non si riduce drasticamente (e non demagogicamente) il lauto onorario della casta che ci sfrutta per i suoi sporchi interessi? Forse questo linguaggio farà dire ad alcuni: ecco i soliti populisti. Non ci interessa: sappiamo di interpretare il pensiero della maggioranza (per ora silenziosa…) dei nostri concittadini e ne siamo fieri. Né possiamo esimerci dal ricordare come proprio il Ministro della Pubblica Istruzione del precedente governo Berlusconi, oggi sindaco di Milano, abbia aperto le porte dell’insegnamento a moltissimi precari e che questi stessi precari siano ora mandati a casa da una riforma varata dallo stesso centro-destra, vittime di una politica incoerente e insensata.
È inevitabile che una riforma complessa come quella della scuola abbia subito delle pesanti ripercussioni sul piano locale: nel nostro comune le scuole di Centoia e di Mercatale sono a forte rischio di sopravvivenza per lo scarso numero di bambini nei due istituti.
Noi vogliamo esprimere a queste due comunità territoriali la nostra solidarietà e cercheremo di utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione per evitare la chiusura delle loro scuole. Sappiamo infatti che in ogni piccola frazione la scuola è garanzia di vitalità. Né possiamo accettare che bambini e ragazzi affrontino disagi eccessivi per esercitare il loro diritto all’istruzione: se venisse chiusa la scuola media di Mercatale, i ragazzi mercatalesi dovrebbero andare ogni giorno a scuola a Camucia trascorrendo ben più di un’ora in autobus.
Questa desolante realtà non è soltanto la conseguenza della politica governativa sulla scuola. ma di una programmazione del territorio completamente errata che chiama pesantemente in causa le Amministrazioni di Sinistra.
Senza bambini non c’è futuro: molto deve essere rivisto, dal decoro alla funzionalità dei plessi scolastici, all’accesso ai nidi per i più piccoli da regolamentare con criteri che non penalizzino i cittadini italiani.
Tra meno di un anno l’Amministrazione di Sinistra sarà giudicata dagli elettori per le sue scelte ma, soprattutto, per le sue omissioni. Noi aspettiamo fiduciosi quel momento e ci presenteremo all’appuntamento elettorale forti delle nostre ragioni e del largo consenso che raccogliamo nell’opinione pubblica.
Mauro Turenci
Responsabile Organizzazione La Destra Arezzo
Lista La Destra - Cortona Tricolore

E-Mail: m.turenci@alice.it

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