giovedì 2 ottobre 2008

CASTIGLION FIORENTINO E GLI AUDACI - OVVERO LA VARIANTE DI PALAZZOLO

Da che mondo è mondo le varianti infrastrutturali ,nella fattispecie viarie , seguono una logica ,quella di migliorare le condizioni di percorrenza e nella stragrande maggioranza la tendenza è quella di allontanare i percorsi in modo tale che i raggi di azione dei flussi di traffico si rendano più scorrevoli e riescano a relazionarsi con arterie diverse evitando così le forti concentrazioni di traffico e prevedendo così anche un modello di espansione della città,rapporto tra città verticale e orizzontale , ma in questo caso non credo sia opportuno scomodare le varie teorie urbanistiche perché qui l’urbanistica o per meglio dire la pianificazione territoriale non è cosa.
E quindi per Castiglion Fiorentino questo non è possibile ,anzi si sostiene l’ipotesi contraria , si collauda una sorta di sperimentazione ,infatti invece di allontanare le connessioni viarie da i punti di maggior affluenza si tende ad avvicinarli verso il costruito praticando una sorta di autolesionismo.
Complimenti perché non è da tutti percorrere una teoria così complicata ma allo stesso tempo audace , tra l’altro per complicarsi le cose si sceglie addirittura di avvicinare questa nuova viabilità ad un sito storico paesistico di primaria importanza come quello della Chiesa della Consolazione che da antica memoria evoca la sua impronta Vasariana , forse in un impulso di forte globalizzazione l’Amministrazione Comunale si è voluta ispirasi al new urbanism, che tra le sue teorie sostiene la connessione tra nuovo e antico , forse però con realizzazioni perlomeno diverse e meno audaci , in questo caso si è molto frainteso in materia architettonica ed urbanistica , qui sembra che a tutti gli effetti si voglia realizzare un percorso contro qualsiasi logica , in virtù chissà di quale strategia , ci deve essere una grande motivazione a parere nostro perché addirittura nel percorso previsto dall’amministrazione, la strada si immetterà tra due abitazioni privandole di una appropriata resede , poi se sarà necessario , credo o potremmo aspettarci che a questo punto si può anche pensare di demolire i fabbricati ,ripeto se necessario.
Povera Italia e più precisamente e sentitamente povera Toscana , ma in che mani siamo ?
Pur avendo oggi la consapevolezza che il territorio, la nostra storia i nostri monumenti sono l’unica realtà concreta che abbiamo facciamo di tutto per devastare il nostro patrimonio, complimenti di nuovo perché ce ne vuole di coraggio per sostenere di queste progettualità e la cosa che mi fa specie è che neanche un minimo di pudore provano questi amministratori nel presentare certe ipotesi , spero soltanto una cosa che i cittadini e quant’altri amino questa terra, quando si troveranno nell’urna a dare fiducia a certi politici, se lo ricordino, solo questo spero e vediamo se per l’ennesima volta ha ragione Andreotti quando dice ogni popolo ha i politici che merita.

Arch.Roberto Severi- vice portavoce LA DESTRA AREZZO
La Destra Castiglion Fiorentino

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